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domenica , 24 Novembre 2024

Spiritualità, mistero e antiche sapienze. Un viaggio all’abbazia di Praglia

16.08.2023 – 10.16 – Nella campagna padovana, ai margini dei Colli Euganei, vicino alle cittadine di Abano e Montegrotto, famose per i trattamenti termali ed affollate di turisti, sorge l’Abbazia di Praglia, un luogo mistico, ricco di fascino, fede, storia, arte e suggestione. Al complesso claustrale si può arrivare in tanti modi: in macchina fino al grande parcheggio antistante il monastero, in bicicletta, anche con i bambini, attraverso un facile percorso ad anello, magari dopo aver gustato un gelato nei limitrofi centri abitati e perfino a piedi. Il complesso religioso, conta attualmente una cinquantina di monaci benedettini, che hanno rinunciato agli interessi mondani per dedicarsi in modo completo alla loro spiritualità ed ancor oggi osservano pienamente la regola dettata da San Benedetto da Norcia nel 534, “ora et labora”.

Il lavoro soprattutto manuale offre ai religiosi un’occasione di redenzione e di avvicinamento a Cristo, alla ricerca di una perfezione interiore. L’antica certosa ricorda le Abbazie belghe, famose per la fabbricazione delle aromatiche e raffinate birre, bionde, rosse o brune, ad alta gradazione alcolica, prodotte dai monaci trappisti cistercensi, seguaci di una riforma rigorista dell’ordine benedettino avvenuta nel Medioevo in Francia. A Praglia non si produce birra, ma i monaci si dedicano, oltre che alla preghiera, ad un’ottima produzione vinicola che trova le sue radici in una tradizione millenaria, custodita dai frati in documenti antichi. Ma i religiosi che popolano l’Abbazia di Praglia non dimenticano lo scopo per cui i monasteri sono nati. Fin dalla loro creazione infatti, questi luoghi sacri sono stati non soltanto spazi dedicati alla meditazione e alla contemplazione del divino, ma anche rifugio per i pellegrini, per i viandanti, oppure per i poveri e gli ammalati.

All’interno di queste strutture c’è sempre stata la presenza di una figura in grado di preparare medicamenti naturali destinati a curare disturbi più o meno gravi, che riceveva gran parte delle nozioni dai confratelli che lo avevano preceduto o dallo studio di testi classici sulla medicina. C’è sempre stato anche uno spazio destinato alla coltivazione delle piante, in parte utilizzate per la mensa dei frati e in parte destinato alle erbe officinali, che riforniva la farmacia interna al monastero. Ancor oggi i monaci di Praglia sono specializzati nella preparazione di creme e unguenti, tisane ed infusi a base esclusivamente naturale, usando le miscele di erbe sapientemente mescolate che possono essere utilizzate come coadiuvanti nel trattamento di varie sintomatologie. I religiosi inoltre offrono ai visitatori la possibilità’ di abbandonare per alcune ore la frenesia della vita moderna ed immergersi nella realtà quotidiana della comunità monastica, conoscendo ed apprezzando, sia nei giorni feriali che in quelli festivi, la storia dell’antico monastero.

Gli ospiti verranno accompagnati in tre dei quattro chiostri (pensile, botanico e rustico), nella chiesa abbaziale, nella loggetta Fogazzaro, nel refettorio monumentale e nella sala del capitolo. L’accesso alle visite guidate avviene senza bisogno di prenotazione. Non è previsto un biglietto d’ingresso ma si suggerisce una donazione che verrà utilizzata per i lavori di restauro del complesso monastico.

[s.f]

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