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giovedì , 14 Novembre 2024

Una serata internazionale tra cultura e cucina veneta a San Stino

10.11.2024 – 17:55 – Mercoledì 6 novembre, la Casetta delle Associazioni di San Stino di Livenza si è trasformata in un crocevia internazionale, accogliendo ospiti da quattro diversi paesi europei per un evento conviviale tra piatti tipici della cucina veneta e letture tratte dalle opere di Carlo Goldoni. Un’occasione unica di scambio culturale e di condivisione, resa possibile dal progetto “Bridge – BRInging Digitalisation to the Older Generation”, finanziato dal programma europeo Erasmus+.
L’atmosfera è stata allegra e familiare quando dodici persone provenienti da Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Paesi Bassi e Spagna sono arrivate alla Casetta. I volontari sanstinesi, trasformati in cuoche e cuochi locali, hanno preparato un ricco menù stagionale che ha incluso piatti tradizionali come il baccalà mantecato e in umido, polenta e musetto, pasta e fasioi e un risotto alla zucca. Per concludere, non sono mancati i dolci veneti come il tiramisù e perfino i galani, che hanno deliziato i palati degli ospiti internazionali.
“È stata un’accoglienza incredibile quella del gruppo di San Stino. Oltre alla cucina fantastica, questa è stata un’esperienza personale che mi ha scaldato il cuore,” ha detto Hans Blankestijn, il partner olandese del progetto. “Non avevamo una lingua comune, ma abbiamo comunicato comunque benissimo con le nostre mani e con i piedi.”
La serata è stata arricchita dalle letture teatrali del gruppo giovanile “Il Sinistro” che ha
interpretato alcuni brani di Goldoni tratti da La donna di garbo e L’uomo di mondo, opere che celebrano la polenta e la cultura culinaria multiculturale dei mercati veneziani, sottolineando il legame profondo tra cibo e identità.
L’evento è stato organizzato grazie all’Associazione 2050, partner di “Bridge”, progetto nato
all’inizio del 2023 per creare “ponti” tra generazioni e aiutare le persone anziane a colmare il divario digitale e a socializzare. Un’iniziativa che ha visto la Venezia orientale protagonista di due anni di lavoro, con l’obiettivo di avvicinare le generazioni, utilizzando il cibo come collante sociale e stimolo relazionale.
“Durante questi due anni di progetto si sono svolti corsi di alfabetizzazione digitale per persone anziane insieme all’Università della Terza Età di Portogruaro,” ha raccontato Sandra Rainero, presidente dell’Associazione 2050. “Inoltre, abbiamo avviato un percorso sul cibo e la memoria con l’Istituto Belli di Portogruaro che si è concluso con un evento a Pradipozzo, organizzato con il Comune di Portogruaro. Entro la fine dell’anno, partirà un mini-corso sul tema ‘digitale e cura’ proprio qui a San Stino.”
Un evento riuscito, quindi, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, rendendo San
Stino di Livenza un esempio di come la cultura e il cibo possano unire persone di tutte le età e provenienze. Per ulteriori informazioni: [email protected]

[s.r]

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