31.12.2025 – 14:06 – Martedì 6 gennaio il Canal Grande torna a vestirsi di festa con la 45ª edizione della Regata delle Befane, uno degli appuntamenti più curiosi e amati del calendario veneziano. L’evento, organizzato dalla Reale Società Canottieri Bucintoro 1882 e inserito nel programma ufficiale de “Le Città in Festa”, unisce tradizione sportiva, folclore e ironia, trasformando l’Epifania in uno spettacolo unico sull’acqua. La Regata delle Befane è una competizione remiera sui generis: a sfidarsi non sono semplici atlete, ma cinque “Befane”, interpretate da vogatori esperti che indossano i tradizionali costumi della vecchina dell’Epifania. L’iniziativa nasce come evento goliardico, ma negli anni è diventata un simbolo della capacità veneziana di coniugare la voga alla veneta, patrimonio identitario della città, con il gusto per la festa e la teatralità.
La giornata inizia già dalle prime ore del mattino. Alle 8.30, nella sede della Bucintoro 1882 ai Magazzini del Sale alle Zattere, è prevista la vestizione ufficiale delle cinque Befane, un momento molto seguito e fotografato. Alle 10 prende il via il suggestivo corteo acqueo, che accompagna le concorrenti a bordo delle tradizionali mascarete coa scoa verso il campo di regata. Il corteo raggiunge Rialto alle 10.30, dove viene esposta la calza gigante, simbolo giocoso dell’evento e richiamo diretto alla tradizione dell’Epifania.
Dopo il sorteggio dei numeri d’acqua, fissato per le 10.45, la regata entra nel vivo alle 11, con partenza dalle acque prospicienti la Banca d’Italia. Il percorso si snoda lungo il Canal Grande in direzione Sant’Angelo, con il giro del paletto nei pressi del Rio di San Polo, per poi tornare verso Rialto. L’arrivo, previsto intorno alle 11.15 sotto la volta del Ponte di Rialto, rappresenta il momento culminante della manifestazione, salutato dagli applausi del pubblico assiepato lungo le rive. Più che una semplice gara, la Regata delle Befane è un rito collettivo che celebra Venezia, le sue acque e le sue tradizioni, ricordando come lo sport remiero possa essere anche occasione di sorriso, partecipazione e identità condivisa.
