08.02.2023 – 12.47 – “Si vorrebbe talvolta cancellare il passato, rischiando di dimenticare i fatti più tragici: ma è la Storia a riportarci, brutalmente, alla realtà. Rivolgendo il pensiero alle vittime della tragedia delle Foibe non posso che pensare anche al conflitto in Ucraina. Popolazioni costrette all’esilio, massacri, la guerra che divide la popolazione. Tragedie che speravamo relegate al passato, ma che invece ci obbligano ad uno sforzo affinché la memoria degli orrori del ‘900 diventi anticorpo per arginare i nuovi conflitti. E la memoria di quanto accaduto nelle Foibe istriane è un preciso dovere verso le vittime, ma anche verso le generazioni presenti e future che devono conoscere la verità su simili tragedie certificate dalla storia, per capire e non cadere negli inganni del revisionismo e del giustificazionismo”.
Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rivolge il suo pensiero al Giorno del Ricordo, che ricorre il 10 febbraio, per ricordare il dramma delle Foibe e l’esodo giuliano.
“Soffermarsi su questa giornata per riflettere sugli orrori del passato è il miglior modo per apprendere il vero insegnamento della storia – prosegue il Governatore – Onorare chi trovò una morte orrenda nelle foibe o fu costretto a lasciare la sua terra spinto dalla violenza e dall’odio etnico, infatti, non è e non deve essere un atto politico ma l’espressione di una memoria e una coscienza condivisa che impone il rifiuto e la condanna di qualsiasi sistema che si organizza sulla persecuzione a danno della libera e civile convivenza”.
“Come già nella Giornata della Memoria abbiamo ricordato l’Olocausto – prosegue il Governatore – la data di oggi ci impone di fermarci a riflettere nel ricordare i connazionali martiri degli eccidi nelle terre orientali e l’esodo di interi centri. Mantenere la memoria di fronte a simili orrori della storia è l’unica arma per neutralizzare tentazioni di minimizzare, negare o rileggere la vera portata di quegli eventi”.
“Invio il mio pensiero ai sopravvissuti all’Esodo ancora in vita, tanti dei quali risiedono nel nostro Veneto, terra che condivide con le loro provincie di origine antichi legami storici, di lingua e di attaccamento secolare a Venezia – conclude il presidente Zaia -. Nella nostra regione hanno trovato una casa all’indomani della tragedia; qui troveranno per sempre fratellanza, rispetto e comprensione per la loro vicenda storica, così drammaticamente sofferta. Perché sia monito contro ogni conflitto e ogni persecuzione”.
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