18.10. 2022 – 7.30 – Acquistare sostenibile si può: sotto i portici portogruaresi una ‘botegheta’ propone prodotti sfusi e senza imballaggi. La titolare Tamara Marchese crede profondamente nel fatto che anche con i piccoli gesti ognuno possa fare la sua parte per la tutela dell’ambiente e la riduzione dello spreco. Nel suo negozietto – la Botegheta di Orti a Pedali– attivo da qualche mese in via Garibaldi a Portogruaro e con Orti a Pedali porta in bicicletta ai suoi clienti direttamente a casa la spesa. «Acquistare sfuso vuol dire diminuire drasticamente la quantità di imballaggi che, dopo un solo uso, andranno a incrementare i rifiuti», afferma Tamara Marchese, «Si è vero che tutti ormai facciamo la raccolta differenziata, ma non tutto viene riciclato e, soprattutto in un momento come questo, è più che mai evidente quanta energia serva per ogni processo produttivo, quindi, non produrre rifiuti deve essere il nostro scopo principale».
Si può fare sempre qualcosa in più. «Alcuni dei fornitori delle botteghe sfuse come la mia ritirano anche i vuoti per riutilizzarli, riducendo così anche i miei rifiuti» puntualizza Tamara, «Comprare sfuso inoltre vuol dire comprare giusto la quantità necessaria non rischiando così di buttare cibo perché, magari, abbiamo dimenticato mezzo sacchetto in fondo alla dispensa e si è avariato». Dapprima Tamara Marchese è partita con le consegne in bicicletta e successivamente ha aperto il suo negozio. «La Botegheta è la naturale continuazione delle consegne a domicilio in bicicletta», spiega Tamara, «perché volevo condividere con più persone possibile il mio modo di fare la spesa, che consiste nell’andare dai piccoli produttori, magari vicino a casa, parlare con loro, farmi raccontare delle meraviglie che producono e anche nel produrre meno immondizia possibile, visto che ne siamo già invasi». Qual è il cliente tipo di Tamara? «Credo che le persone siano sempre più attente e sensibili, sia al problema dei rifiuti che a quello dello spreco alimentare», spiega, «Il mio cliente tipo in realtà non esiste. Qui entrano le persone più disparate, sia come età che come approccio. Alcuni sono attratti dalla possibilità di comprare sfuso, altri dal fatto che ho cose che da altre parti non trovano, alcuni, infine, per nostalgia delle botteghe di una volta. Una cosa, secondo me, li accomuna tutti ed è la ricerca del rapporto umano, della persona che ti racconta da dove arriva quello che stai acquistando, com’è il prodotto. Qui voglio che le persone si sentano un po’ come a casa di una amica, che procura loro cose buone e sane». Le consegne a domicilio durante la pandemia sono state molto apprezzate ma ora le richieste sono calate. «Le consegne in bici ora sono drasticamente diminuite», osserva Tamara, «Le persone preferiscono passare qui in negozio anche solo per ritirare i prodotti prenotati, e magari trovare qualche novità golosa». I rapporti umani e la condivisione di momenti restano, fortunamente, sempre fondamentali per le persone.