25.11.2023 – 09.15 – Oggi, sabato 25 novembre, moltissime realtà comunali si sono mosse, su tutto il territorio nazionale, al fine di proporre iniziative di vario genere che possano rendere giustizia a una giornata tanto importante quanto, purtroppo, ancora estremamente necessaria, ovvero la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Anche per chi non abbia seguito direttamente le vicende di cronaca relative alla terribile storia di Giulia Cecchettin, che ha tenuto per giorni la popolazione con il fiato sospeso, per concludersi, infine, nell’ennesima indescrivibile tragedia, è stato sicuramente impossibile non scorgere, oltre alle decine di notizie pubblicate ogni giorno, anche i post sui social, il canale attraverso il quale centinaia di persone, soprattutto giovani, hanno espresso la loro opinione in merito.
Tra le voci che si sono fatte sentire sono emerse quelle di coloro che si sono schierati con fervore contro proposte quali le panchine rosse e i minuti di silenzio, chiedendo, invece, azioni concrete e tanto tanto rumore. Il problema della violenza contro le donne non deve, infatti, spingere soltanto verso un silenzio rispettoso nei confronti delle vittime, ma anche e soprattutto deve incitare le persone a parlare, ad avere il coraggio di prendere posizione e schierarsi contro un’ingiustizia che troppo spesso, anche quando riconosciuta, viene taciuta. Il rumore richiesto a gran voce in questi giorni è per non lasciarsi più zittire, per non rimanere più senza parole di fronte a una violenza, nostra o subita da altri, bensì di denunciarla e non lasciarla cadere nel grande abisso senza fine dell’oppressione, della manipolazione, della violenza e addirittura della morte.
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è oggi, 25 novembre, ma dovrebbe essere, di fatto, ogni singolo giorno, perché ogni singolo giorno è quello giusto per combattere la violenza, ogni singolo giorno è quello giusto far sentire la propria voce, per non rimanere indifferenti, ogni singolo giorno è quello giusto per agire, schierandosi insieme in una battaglia che sembra essere stata troppo a lungo rimandata.
“Solo perché donne” è una delle frasi che gli utenti hanno maggiormente postato sui social, spesso accompagnando notizie di violenza sulle donne, ma è anche una frase ripresa per fungere da titoli per spettacoli o altre iniziative sul tema, come lo spettacolo “Solo perché donne” che il Comune di Caorle ha organizzato per questa sera. Si tratta di sole tre parole che, però, hanno una forza travolgente, come dimostrano i centinaia di post che le riportano. La frase è tratta dalla poesia del 1991 di Alda Merini, soli quattro versi, ma dall’indescrivibile portata:
“Siamo state amate e odiate
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne”
Questa la poesia da cui sono tratte quelle tre potenti parole che stanno arrivando sotto gli occhi e alle orecchie di tutti. Questi i versi che, da soli, possono costituire una fonte inesauribile di riflessioni su un tema tanto crudo quanto, purtroppo, all’ordine del giorno.
[o.m]