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Suicidio assistito, il Veneto avvia l’iter per ‘Gloria’. È il quarto caso in Italia

134.07.2023 – 11.26 – In Veneto arriva per la seconda volta il “via libera” da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico a una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito. L’associazione Luca Coscioni comunica che “Si è, infatti, conclusa per “Gloria” (nome di fantasia) 78 anni, malata oncologica veneta, la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità per accedere al “suicidio assistito”, dopo circa 6 mesi dall’avvio dell’iter. “Gloria”, assistita dai legali dell’Associazione Luca Coscioni cui si era rivolta, aveva infatti iniziato la procedura a novembre 2022, con una richiesta all’azienda sanitaria competente di effettuare tutte le verifiche per accedere all’aiuto alla morte volontaria, come previsto dalla sentenza “Cappato” della Corte costituzionale.

Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e difensore e coordinatrice del collegio legale di difesa di “Gloria” – composto anche dagli avvocati Francesca Re, Angelo Calandrini, Rocco Berardo e Alessia Cicatelli – ha dichiarato: “Dopo gli ostruzionismi registrati nelle Marche, in Umbria e in Friuli-Venezia Giulia, la Regione Veneto si distingue per la corretta applicazione della sentenza della Corte costituzionale sul ‘caso Cappato’, che rende non punibile l’aiuto al suicidio a determinate condizioni. L’azienda sanitaria si è espressa anche sulla metodica e sul farmaco, con successivo parere del comitato etico competente. Come collegio legale di Gloria, abbiamo chiesto chiarimenti all’azienda sanitaria competente affinché la signora, dopo la conferma della sussistenza delle condizioni previste dalla Corte, potesse avere certezza di come e dove avrebbe potuto procedere. Oggi Gloria sa che potrà procedere anche a casa, che l’azienda fornirà il farmaco e tutto quanto necessario, tranne il personale medico al momento non disponibile. Gloria si avvarrà del suo medico. Il Veneto è anche la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessarie per la proposta di legge regionale ‘Liberi subito’ affinché i tempi di risposta delle aziende sanitarie alla persona non superino i 20 giorni. Invitiamo le altre Regioni a seguire l’esempio” ha concluso Gallo.

In merito alla comunicazione odierna dell’associazione Luca Coscioni, riguardante la paziente oncologica “Gloria”, di 78 anni, che ha richiesto l’avvio della procedura di morte assistita, la direzione sanità e sociale della Regione Veneto rende noto che – come comunicato ai legali della paziente – la sanità della Regione Veneto, tramite l’Ulss di riferimento, sta percorrendo con attenzione l’iter previsto dalla normativa, consapevoli e partecipi anche del forte impatto umano sulla signora, sui familiari e sugli amici.
Nella massima tutela della privacy è possibile confermare che la procedura è stata attivata ed è stato verificato che coesistono le condizioni richieste dalla legge, di:

  • patologia irreversibile
  • grave sofferenza fisica o psicologica
  • dipendenza da trattamenti di sostegno vitale
  • capacità di prendere decisioni libere e consapevoli.

Alla signora è stato comunicato il parere favorevole, precisando comunque che nell’immediatezza dell’evento sarebbe stata oggetto di rivalutazione, per garantire la conciliazione dell’esigibilità del diritto con il rigoroso rispetto della normativa. Per questo verrà rivista a domicilio nelle prossime giornate e, effettuata quest‘ultima verifica, potrà essere dato il nulla osta alla consegna del farmaco e altro materiale, già predisposti.

Aggiunge l’associazione in una nota: “Il Veneto è la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessaria per poter portare la proposta di legge regionale sul “suicidio assistito” in Consiglio regionale. Sono infatti oltre 7.000 i cittadini veneti che ad oggi hanno sottoscritto il testo di “Liberi Subito”, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria su cui si stanno raccogliendo le firme anche in Piemonte, Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia. Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio attraverso l’iniziativa dei Comuni ed è già stata depositata da consiglieri regionali in Sardegna, Puglia e Marche”.

b.b

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