08.12.2023 – 11:00 – “Vivere nel presente”. Questo è l’obiettivo della mindfulness. Un’aspirazione nobile sicuramente, ma quanto è realistica con i ritmi frenetici della modernità? Sebbene le pratiche di consapevolezza offrano una vita per riconnettersi con il momento presente, ci si chiede se sia effettivamente possibile distaccarsi dai nostri stessi pensieri…che sono incontrollati. Nella corsa quotidiana, mangiare si riduce a un pasto veloce in piedi o con il telefonino in mano e la proposta di masticare ogni boccone 30 volte, a volte ci sembra quasi ridicola. Camminare con consapevolezza (uno dei principali mantra della mindfulness) è un’idea allettante, ma nella pratica, i passi veloci e le distrazioni possono sabotare l’intento di apprezzare il mondo intorno a noi. E lo squillo del telefono? Pur invocato come richiamo al presente, spesso scivola nell’abitudine di rispondere automaticamente. La proposta di respirare profondamente sembra un rifugio tranquillo, ma nel vortice della giornata, dedicare tempo alla respirazione può sembrare un lusso. E quando siamo sovrappensiero…beh a quel punto è già troppo tardi perché più che “essere spettatori della nostra mente” come afferma la dottrina della mindfulness, ne siamo già immersi.
Dopo una giornata di lavoro o di studio siamo stanchi, stressati….chi più chi meno. C’è chi ha ritrovato nella tecnica mindfulness una serenità e una pace interiore sicuramente invidiabile ma purtroppo non è così per tutti. In un mondo che corre sempre più veloce, le pause possono sembrare un privilegio che pochi possono permettersi. Tuttavia, compilare liste per ritrovare la tranquillità potrebbe essere un esercizio praticabile, anche se l’attuazione pratica potrebbe richiedere più impegno. Siamo sempre meno pazienti…basti pensare alla “semplice” attesa che si cuocia la pasta piuttosto che dover attendere in coda il semaforo verde…mentre stiamo pensando al fatto che se fossimo arrivati un minuto prima saremmo già passati e a quest’ora saremmo già a casa…sono tutti pensieri su pensieri…che ci proiettano costantemente al futuro o al passato.
L’ascolto degli altri e la consapevolezza delle proprie emozioni sono consigli saggi, ma rimane la sfida di applicarli in situazioni quotidiane, specialmente quando la mente vaga o si sforza di anticipare la risposta successiva. “Essere presenti nel qui e ora” emerge come il fulcro della mindfulness. Ricollegarsi con il corpo e il respiro diventa una via per l’equilibrio interiore. Tuttavia, la sfida di mantenere questa presenza nella frenesia quotidiana può rendere la mindfulness più un’aspirazione che una pratica quotidiana.
E tu? Riesci a praticare la mindfulness quotidiana?
[c.v.]