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Centri antiviolenza e case rifugio. Lanzarin ‘C’è più tempo per non perdere quanto fatto finora’

26.01.2024 – 16:00 – “I centri antiviolenza, gli sportelli e le Case rifugio presenti sul territorio regionale, che si occupano delle donne vittime di maltrattamenti, avranno ancora 18 mesi per poter operare con le regole attuali e gestire i propri servizi come fatto sino ad ora. Lo ha stabilito la Conferenza Unificata delle Regioni per l’esame delle modifiche delle Intese risalenti al 14 settembre 2022, riunitasi ieri, giovedì 25 gennaio. Per i prossimi 18 mesi, dunque, nulla cambierà e resterà in vigore l’intesa precedente che già conteneva i requisiti dei soggetti che gestiscono i Centri antiviolenza e le Case rifugio, in attesa che la discussione sulle modifiche del provvedimento, oggetto dell’odierna proroga, possano essere affrontate con il tempo necessario e in modo più sereno. Il rischio che si correva, infatti, era di far saltare il sistema di tutela delle donne vittime di violenza e dei loro figli e figlie minori, in tutte le regioni, perché si sarebbero messi in discussione modelli già acquisiti, riconosciuti, operativi, con competenze e professionalità consolidate negli anni”.

Ne dà notizia l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, che ha voluto rassicurare tutte le realtà territoriali impegnate contro la violenza di genere.

“Il risultato – spiega l’assessore – è stato raggiunto grazie a un dialogo costante con il Dipartimento per le Pari opportunità e con un’interlocuzione proficua con il ministro per la Famiglia, Eugenia Maria Roccella, che ringrazio per l’attenzione e la disponibilità dedicata a questi temi. Importante è stato il coordinamento del Veneto che ha condotto i lavori del tavolo ristretto delle Regioni, il confronto ha prodotto un documento condiviso e su questa base si potranno riaprire i confronti con maggiore serenità, stante il tempo ora a disposizione per svolgere tutti gli ulteriori approfondimenti.

Il nostro obiettivo è quello di far crescere la Rete del Veneto, composta da 26 centri antiviolenza con i relativi 41 sportelli e 31 case rifugio consolidando le esperienze già attive, attraverso la programmazione regionale dei fondi regionali e nazionali che in entrambe i casi sono stati incrementati. I primi giorni di febbraio, su questo argomento, si confronterà il tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne”.

[c.s.] [c.c.]

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