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giovedì , 13 Febbraio 2025

La Storia di Emilio Fatovic, esule di Zara, nel Giorno del Ricordo

09.02.2025 20:20 In occasione del Giorno del Ricordo 2025, un evento speciale si terrà il 10 febbraio grazie alla collaborazione tra diverse associazioni culturali e sociali, tra cui lAMVO – Noi Migranti OdV, l’ANOLF – Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere, l’ANTEAS Incontro San Donà di Piave, il Centro di Documentazione Aldo Mori, la Fondazione Calasanzio, la Fondazione Portogruaro Campus, e l’Università della Terza Età del Portogruarese. L’iniziativa vedrà protagonista Emilio Fatovic, esule di Zara, che racconta la propria storia personale in un’intervista toccante e significativa. L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube dell’Associazione Noi Migranti, permettendo a un pubblico più vasto di assistere alla testimonianza di Emilio.

La famiglia Fatovic, a partire dal nonno Mate, ha vissuto sulla propria pelle le drammatiche conseguenze delle vicende geopolitiche dei confini orientali, attraversando continui e improvvisi cambiamenti di Stato e di cittadinanza. Le guerre, i regimi fascisti e, successivamente, quello socialista titino hanno segnato la vita di questa famiglia, costretta a confrontarsi con le difficoltà di un esilio forzato e le sfide sociali e politiche che ne sono scaturite.

Per il piccolo Emilio, tuttavia, i momenti più difficili sono stati quelli del profugato in Italia, dove, dopo l’esodo, ha vissuto in ben sei diversi campi profughi, subendo pesanti discriminazioni e spesso venendo etichettato come “sporco slavo”. Nonostante queste difficoltà, Emilio è riuscito a superare le sue tribolazioni, diventando un uomo forte e determinato. Divenuto orfano di padre e improvvisamente povero, ha saputo trasformare la sua difficile condizione in una spinta che lo ha portato a diventare uno dei massimi dirigenti della Comunità Europea.

Durante l’incontro, Fatovic ha raccontato in modo appassionato e profondo il percorso della sua famiglia e la sua esperienza, che ben rappresentano le vicende degli italiani di Zara e della Dalmazia costretti ad adattarsi a una nuova realtà sotto il regime di Tito, a seguito dell’annessione delle terre orientali alla Repubblica Socialista di Jugoslavia.

Emilio Fatovic jr. è nato a Zara nel 1948 e oggi vive a Cividale del Friuli. La sua famiglia ha radici italiane, sebbene il cognome si sia progressivamente assimilato al croato. Nonostante ciò, la lingua e la cultura italo-veneziana sono sempre state una parte fondamentale della sua identità. Il padre e il nonno paterno erano originari della Dalmazia, mentre la madre, una goriziana, fu deportata dal governo austro-ungarico in Cecoslovacchia all’inizio della Prima Guerra Mondiale.

Emilio ha vissuto diverse fasi della sua vita, attraversando momenti di grande incertezza e dolore. È stato cittadino della Repubblica Socialista di Jugoslavia fino al 1957, quindi apolide per un anno, fino ad ottenere la cittadinanza italiana nel 1959. La sua storia personale è emblematica delle sfide che gli italiani della Dalmazia, come lui, si sono trovati ad affrontare in seguito all’annessione delle terre orientali alla Jugoslavia e al regime socialista di Tito, un periodo che ha segnato profondamente la loro esistenza.

L’iniziativa è stata patrocinata dall’ANVGD – Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dal Comune di Fossalta di Portogruaro, dalla Città Metropolitana di Venezia, dalle Città di Portogruaro e San Donà di Piave, e si concluderà con un momento di riflessione collettiva che lascerà una traccia indelebile nei cuori di tutti i partecipanti. Un incontro che porta alla luce una parte fondamentale della nostra storia, spesso trascurata, e che ci invita a non dimenticare mai le atrocità del passato.

[s.b.]

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