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Bonus psicologo, basta davvero per tutti?

22.02.2022 – 11.24 – È stato approvato il 17 febbraio, non senza varie discussioni riguardo la sua eliminazione, il bonus psicologico. L’emendamento, a prima firma del deputato Pd Filippo Sensi, farà si che verranno stanziati nell’anno in corso 20 milioni in aiuto della salute mentale dei cittadini messa a dura prova dalla pandemia. La metà di essi però saranno destinati al reclutamento dei professionisti mentre l’altra servirà per il finanziamento effettivo del bonus. Un aiuto fondamentale che, sebbene l’esultanza iniziale, porta ad interrogarsi sull’effettiva adeguatezza della misura. Il bonus potrà arrivare a 600 euro l’anno per i cittadini italiani che, previa prescrizione medica e diagnosi del disagio, siano in possesso di un Isee sotto ai 50mila euro. La grande fascia di popolazione che sembra raggiungere in realtà si riduce di molto nel concreto, in quanto, i 10 milioni destinati ai cittadini basteranno a 16-18.000 italiani. Una percentuale, quindi, pari allo 0,03% della popolazione. Inoltre, il consulto degli specialisti privati che devono essere regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti, comporta ovviamente un costo non da poco. Difficile, infatti, trovare cifre inferiori ai 70-100 euro a seduta. Fortunatamente ci sono bravi professionisti che hanno prezzi più contenuti per chi si trova in difficoltà economiche ma sono molto rari o già occupati.

Va da sé che, se si necessita di effettuare una o due sedute a settimana, l’aiuto andrà a coprire un tempo approssimativo di un mese e mezzo. Insufficiente, purtroppo, per un percorso graduale che necessita di far luce sui danni derivati dalla paura e dall’isolamento subìti in questo lunghissimo periodo. Danni che hanno coinvolto indistintamente sia ragazzini che necessitano di tornare a vivere la socialità senza ansia, sia adulti colpiti dal Covid con una scìa di conseguenze psichiche e fisiche perduranti oltre la malattia. In tutto questo non bisogna dimenticare una situazione già pregressa di grande disagio e carenze nei servizi della salute mentale rimasta silente troppo a lungo; un diritto, quello della salute, che dev’essere garantito sempre e comunque nel tempo, andando ben oltre alla situazione d’emergenza. Una buona notizia è che comunque la pandemia, oltre a peggiore la problematica, l’ha anche (ri)sollevata portando il Governo a prendersi carico concretamente della situazione. Basterà? Nel frattempo i fondi stanziati dallo Stato per bonus televisione, terme, monopattini, rubinetti e zanzariere sono oltre a 500 milioni. Priorità discutibili a fronte della situazione appena descritta, con il rischio di applicare un cerotto su un cratere in via di sgretolamento da ormai troppo tempo.
di Michela Porta

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