20.07.2022 – 20:11 – Mentre il Governo italiano ha raggiunto un’intesa con l’Algeria per potenziare la fornitura del gas nei prossimi mesi, soprattutto in quelli più freddi, in modo da rimpiazzare le forniture russe, l’Unione Europea prepara una stretta sui consumi da attivare in caso di emergenza. Nella giornata di ieri l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha annunciato un accordo con Sonatrach, azienda di stato algerina del settore petrolifero, atto a potenziare gli investimenti del colosso italiano nel Nordafrica e con essi incrementare l’import di gas. Agli attuali flussi verso l’italia, che nei primi sette mesi dell’anno hanno sfiorato i 14 miliardi di metri cubi, si aggiungono ulteriori quattro miliardi che renderanno l’Algeria il nostro primo fornitore di metano. E’ uno dei risultati ottenuti dal Premier Mario Draghi, volato ad Algeri mentre a Roma scoppiava la crisi di governo, che è riuscito a strappare un aumento della portata dei gasdotti provenienti dal paese arabo. L’import italiano dall’Algeria passerà così dai 23 miliardi di metri cubi di gas a quasi 29, grossomodo l’entità dell’export russo verso il nostro paese prima della crisi ucraina. Un approvigionamento che transitava, e continua a transitare, seppur a volume ridotto, dall’impianto Snam di Tarvisio (circa 30 milioni di metri cubi solo nel periodo estivo). Gli accordi sul gas tuttavia costituiscono solo una parte dei dialoghi tra le due nazioni, che hanno toccato anche altri temi quali infrastrutture, energie rinnovabili, tecnologie per la riduzione delle emissioni, startup e impresa.
Se il Governo italiano, tra incrementi delle importazioni e stoccaggio delle riserve durante i mesi estivi, sta cercando di tamponare il prossimo aumento della domanda nel periodo invernale, anche l’Europa sta pensando ad alcune misure per fronteggiare la scarsità del gas. Misure che in questo caso sono restrittive. Nella bozza del piano Ue per la riduzione della domanda del gas, che sarà presentato domani, è previsto anche il taglio obbligatorio dei consumi in caso di crisi delle forniture di gas. La bozza introduce il concetto di “massimo sforzo per la riduzione energetica”, un principio che dovrebbe costituire un vincolo a livello europeo. La clausola scatterebbe in condizioni di determinati scenari, classificati come “pre-allarme” e “allarme”. Mentre nel primo caso la riduzione della domanda sarebbe lasciata all’iniziativa dei singoli stati, nello scenario di allarme scatterebbe il vincolo europeo, che imporrebbe il taglio obbligatorio dei consumi secondo una percentuale sul totale che non è ancora stata definita e che verrà discussa domani in Collegio dei Commissari. In situazione di allarme, il taglio dei consumi diventerebbe obbligatorio. Dalla bozza sono sparite invece le paventate limitazioni sul riscaldamento degli edifici pubblici a 19 gradi e sui condizionatori a 25.
di Paolo Locatelli