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domenica , 28 Aprile 2024

Il PAFF! presenta la mostra Tutto Castelli–dall’Omino Bufo a Martin Mystère

01.12.2023 – 15.25 – Una produzione che può riempire un’intera biblioteca: è partendo da questo presupposto che il PAFF! – International Museum of Comic Art reinterpreta la mostra dedicata ad Alfredo Castelli, uno dei più grandi sceneggiatori italiani per fumetti di tutti i tempi, con un’installazione originale dell’imponente numero di albi che ha contribuito a realizzare. Si tratta di una biblioteca sospesa, in cui il visitatore camminerà immerso in una sala piena di libri reali che pendono dal soffitto e immaginari, impressi come ombre sulle pareti, grazie ad animazioni di luci.
È questo uno dei pezzi forti della mostra Tutto Castelli – dall’Omino Bufo a Martin Mystère, che apre al PAFF! di Pordenone il 2 dicembre alle 11.00 (la prima giornata sarà a ingresso gratuito) e sarà visitabile fino al 18 febbraio 2024.
Alfredo Castelli (Milano, 1947) è un inventore unico di personaggi umoristici (Scheletrino e l’Omino Bufo disegnati proprio da lui!), di tanti personaggi avventurosi (alcuni di sua creazione, altri presi in prestito), di riviste, di celebri rubriche, di iniziative editoriali, di scoperte, indagini, studi storici e tanto altro ancora. Il suo mondo infinito è fatto di sete di conoscenza che si sviluppa in creatività imprevedibile.

Una parte significativa del percorso espositivo presente al PAFF! è dedicata alla creatura più importante e famosa di Alfredo Castelli, Martin Mystère, disegnato soprattutto da Giancarlo Alessandrini e pubblicato a partire dal 1982 dall’editore Sergio Bonelli (e oggi dalla Sergio Bonelli Editore). Martin Mystère ha tagliato l’anno scorso il traguardo dei 40 anni e festeggiato quest’anno i 400 numeri.
Tra gli oggetti in esposizione una corposa selezione di pubblicazioni originali, dvd, il solo e unico Mac di Martin Mystère e libri scritti da Alfredo Castelli. Non solo Martin Mystère: la carriera di Alfredo Castelli è ricca e feconda di personaggi e la mostra al PAFF! ne ripercorre la carriera fin dalle sue origini.
Nel 1967 fonda, insieme all’amico Paolo Sala, la prima fanzine italiana, Comics Club 104, e lavora come soggettista anche per Cucciolo, Kolosso, Pedrito El Drito e altri personaggi umoristici.

L’anno successivo, insieme a Mario Gomboli e Marco Baratelli, con i disegni di Carlo Peroni, dà vita a TILT. In mostra si trovano tutti i rari numeri di Comics Club 104 e due copertine originali, tra cui una dedicata a Topolino disegnata da Luciano Bottaro, e due tavole da TILT, tra cui una di Diabetik, spassosa parodia di Diabolik.
Castelli collabora con la rivista Psyco e dà vita (con Pier Carpi) a Horror, rivista dedicata all’orrore e al soprannaturale. Qui esce Zio Boris, una striscia comica di ambientazione horror. In mostra: tavole e numeri di queste pubblicazioni. Zio Boris ricompare nel 1972 sul Corriere dei Ragazzi: Castelli è nella redazione ed è uno dei principali sceneggiatori, insieme al giornalista e autore Mino Milani.

Su quelle pagine Castelli trasforma TILT in una rubrica demenziale, con la collaborazione di Bonvi e di Daniele Fagarazzi, creando anche l’indimenticabile Omino Bufo, una striscia disegnata in modo approssimativo e piena di umorismo demenziale, che è rimasta nel cuore di generazioni di lettori. Ancora, con i disegni di Sergio Zaniboni, Castelli inventa Gli Aristocratici, un gruppo di impeccabili ladri gentiluomini inglesi. In mostra: strisce originali di Zio Boris, studi preparatori e illustrazioni degli Aristocratici, oltre a una selezione di numeri del mitico Corriere dei Ragazzi. Negli stessi anni Castelli scrive molte storie per Il Giornalino e in mostra segnaliamo gli schizzi-layout della storia “Una discesa nel Maelstrom”, tratta dal racconto di Edgar Allan Poe, poi disegnata da Franco Caprioli.

Nel 1983 Alfredo Castelli e Silver (Guido Silvestri, creatore di Lupo Alberto), dirigono la rivista Eureka, ideata nel 1967 da Luciano Secchi (in arte Max Bunker). Castelli e Silver rinnovano la rivista con una serie di numeri monografici e allegano al primo numero della loro gestione “Come si diventa autore di fumetti”, un utile prontuario per chi vuole avvicinarsi alla professione o è curioso di sbirciare dietro le quinte della Nona Arte.
A distanza di tempo è anche tra i primi in Italia a parlare dei manga e delle serie animate giapponesi, curando un catalogo in lingua inglese per l’importante casa editrice giapponese Kodansha. In mostra, oltre a questi cataloghi, anche alcune pagine di un progetto che si proponeva di adattare in forma di manga celebri opere liriche italiane.

La mostra al PAFF! è arricchita da una timeline che ripercorre visivamente tutta la carriera di Alfredo Castelli e da uno spazio dedicato a ritratti e caricature realizzate da Graziano Origa, Daniele Caluri, Lola Airaghi e altri.

Marco Dabbà, presidente Associazione Vastagamma ha detto: “Un’istituzione come la nostra si sente in dovere di indagare il più possibile il mondo del fumetto. Con queste due mostre da una parte ci spingiamo in estremo oriente con l’esposizione su Kamimura Kazuo, che ha ispirato registi occidentali come Quentin Tarantino e dall’altra ci tuffiamo nel vastissimo mondo di uno “scrittore” di fumetti quale è Alfredo Castelli. Mentre la mostra di Kamimura, curata da Paolo La Marca in collaborazione con Acca Accademia di Comics, Creatività ed Arti visive di Jesi, è un viaggio nella varietà delle tavole, nelle molteplici declinazioni del disegno del maestro giapponese per Alfredo Castelli si tratta di un tributo, una celebrazione, un’interpretazione della carriera di un inventore, un ideatore, un precursore di molti aspetti del fumetto italiano”.

A proposito della mostra TUTTO CASTELLI – DALL’OMINO BUFO A MARTIN MYSTÈRE, ha dichiarato Luca Raffaelli, direttore artistico della mostra: Alfredo Castelli è l’Uomo del Fumetto. Nessuno come lui lo ama, lo studia, anticipa la sua storia (vedi il suo interesse per il manga, quando nessuno sapeva cosa fosse), nessuno ha indagato nel suo presente e nel suo passato come ha fatto lui. E poi (come se fosse secondario) è autore prodigioso: sia nel campo dell’avventura che dell’umorismo, anticipando come disegnatore certe evoluzioni del fumetto di oggi. Alfredo Castelli è ambasciatore di una passione illuminante: quella del fumetto come punto di partenza per la conoscenza del mondo”.

“La mostra “Il Segno dei Sensi” vuole far luce su Kamimura Kazuo, uno dei maestri universalmente riconosciuti della nona arte – ha affermato Paolo La Marca, curatore della mostra -. L’esposizione presenta al pubblico una retrospettiva quanto mai precisa su alcuni momenti della carriera dell’autore a partire dai primi anni Settanta fino alla metà degli anni Ottanta: non solo tavole di alcune delle sue opere più importanti e celebrate, ma per la prima volta in esclusiva anche alcune tavole e illustrazioni provenienti da opere mai esposte in Giappone. Un’occasione più unica che rara per ammirare da vicino l’arte di uno degli artisti più rappresentativi del fumetto giapponese”.

“Queste due eccezionali esposizioni al PAFF! rientrano a pieno titolo nella grande rassegna del Natale a Pordenone, – ha dichiarato Alberto Parigi, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pordenone  – conferendole un prestigio e uno spessore internazionale. Le mostre in città, sia al PAFF! sia in galleria civica Bertoia, pur molto diverse tra loro, sono legate dal confronto tra oriente e occidente e costituiscono assieme una proposta di assoluto valore per le feste natalizie a Pordenone. E l’idea del sistema museale cittadino è rafforzato dal biglietto unico con cui si possono visitare queste mostre”.

La mostra sarà aperta dal martedì alla domenica. Per info e prenotazioni visite guidate: www.paff.it.

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