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martedì , 15 Luglio 2025

Il Veneto vara un Piano del Credito da 344 milioni. Attesi 1,7 miliardi di investimenti

15.07.2025 – 09:50 – Il Veneto mette sul piatto 344 milioni di euro per dare ossigeno alle imprese locali e lancia un appello alla finanza: “Ora serve una banca veneta”. È quanto emerso a Venezia con la presentazione del nuovo Piano del Credito, uno strumento da record per la Regione in termini di risorse mobilitate, pensato per sostenere le piccole e medie imprese in una fase congiunturale segnata da instabilità geopolitica, tensioni commerciali e rincari energetici. L’iniziativa, illustrata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, punta a generare investimenti complessivi per 1,7 miliardi di euro. Si tratta, secondo Marcato, della “più robusta operazione di credito mai attuata nella storia della Regione”. Ma il monito che accompagna l’annuncio è chiaro: il sistema bancario, e in particolare la sua componente territoriale, è chiamato a fare la propria parte.

A mancare, secondo il presidente della CGIA di Mestre Renato Mason, è proprio l’anello più vicino al tessuto produttivo regionale: una banca veneta capace di comprendere le dinamiche e le fragilità delle micro e piccole imprese locali. “Le BCC fanno un lavoro prezioso, ma non possono colmare da sole il vuoto lasciato da un’assenza che in Emilia-Romagna è stata invece colmata da attori come Unipol o Bper”, ha sottolineato Mason, rilevando anche che molte imprese, sotto determinate soglie, non riescono nemmeno ad avviare una discussione sul credito con le banche.

Il Piano del Credito si struttura in una serie di misure che combinano fondi regionali, europei e strumenti innovativi. Tra i principali interventi: il Fondo Liquidità FESR (30 milioni) per prestiti agevolati fino a 200 mila euro nei settori moda e automotive; il Fondo di Garanzia – Sezione Speciale Veneto (36,2 milioni) che punta a riassicurare fino al 90% dell’importo garantito; e il Fondo di Sviluppo e Coesione (35 milioni), di cui una parte destinata al contrasto delle crisi aziendali e alla transizione produttiva.

Completano l’impianto il Basket Bond Veneto (10 milioni), che consente a più imprese di emettere obbligazioni congiunte, e un ventaglio di strumenti di equity e quasi-equity per un valore complessivo di 130 milioni di euro, già attivati tramite la finanziaria regionale FVS SGR. Il Fondo Veneto Minibond (48,5 milioni), cofinanziato dalle BCC, mira in particolare a sostenere imprese solide ma meno servite dal credito bancario tradizionale.

Secondo i dati forniti da CGIA Mestre, nonostante un decennio di interventi che ha mobilitato oltre 6 miliardi di euro di investimenti e sostenuto più di 100 mila imprese, il credito alle PMI è in calo. Un fenomeno che si è aggravato persino durante gli anni in cui lo Stato ha potenziato le garanzie pubbliche. Inoltre, le soluzioni proposte dal fintech risultano spesso inadatte al tessuto imprenditoriale locale, composto in larga parte da imprese familiari o individuali, con bilanci limitati e capitale sociale ridotto.

Marcato rivendica il carattere organico del nuovo piano. “Abbiamo presentato una visione integrata che mette al centro i bisogni reali delle imprese: liquidità, investimenti, competitività”, ha dichiarato. Il piano si inserisce in una più ampia strategia regionale che ha visto negli ultimi anni l’adozione della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), la legge sull’attrazione degli investimenti, il Piano energetico regionale e il potenziamento delle ZLS.

Con il nuovo Piano del Credito, la Regione non si limita a svolgere un ruolo sussidiario rispetto al sistema finanziario. Piuttosto, mira a definire una vera e propria politica industriale su scala territoriale, in cui la leva finanziaria diventa strumento attivo di indirizzo e trasformazione.

[c.v.]

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