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Baskin, il basket inclusivo per tutti. Ce ne parla Enrico Mirandola

29.11.2022 – 12.00 – Basket ed inclusione: queste sono le due nozioni primarie alla base della genesis del Baskin.
Volto a formare una completa integrazione tra i suoi giocatori, il Baskin mantiene l’agonismo del basket, a cui si ispira, addizionandovi nuove regole, per dare così vita ad un’inedita forma sportiva, tutta da scoprire.
Il Baskin accoglie all’interno dei suoi campi di gioco, un range molto vario di atleti e atlete, da persone con disabilità lievi o gravi a individui normodotati, con la piena intenzione di permettere equamente a tutti membri della squadra di partecipare attivamente alla vittoria finale. Come ottenere il successo? Sudore, fatica ed uno spirito di collaborazione fuori dal comune.
Il Baskin nasce per la prima volta a Cremona nel 2003, all’interno di un contesto scolastico, a seguito di una collaborazione tra genitori, professori di educazione fisica e di sostegno. Diffusosi poi nel corso degli anni, arriva oggi a contare circa 150 squadre in tutta Italia. Tra queste appare anche l’Associazione Baskin K-RosOver Pasiano ASD, fondata nel 2020, di cui abbiamo conosciuto l’allenatore e presidente, Enrico Mirandola, cultore dello sport e grande appassionato: “Ho giocato a basket fino a quando avevo 15-16 anni, poi per un infortunio ho dovuto smettere, ed ho ripreso sostanzialmente quando ho ‘visto la luce’ attraverso il Baskin. Sono venuto a conoscenza di questo sport grazie ad un evento organizzato nel 2019 al Forum di Pordenone, in collaborazione con il Rotary Club, dove era stato invitato un campione dell’NBA degli anni ’80 a presenziare a questa presentazione di Baskin e ciò ha portato molte persone a partecipare, tra cui io, mio figlio ed un suo amico. Alla fine lui è arrivato più tardi e tutta la prima parte è stata dedicata alla spiegazione del Baskin, con anche una dimostrazione di gioco e li noi ci siamo innamorati”.

Non dev’essere semplice, per via dei differenti bisogni e le necessità individuali dei singoli giocatori, coordinare il tutto in un unico allenamento.
“Infatti non lo è, noi non siamo ancora abbastanza preparati ed esperti per gestire un allenamento come sarebbe dovuto”.

Quali sono le difficoltà principali che riscontrate? 
“Abbiamo due difficoltà principali: l’essere tanti e avere persone poco formate, quasi nessuna”

Da chi è formato il vostro team?
“Il team è fatto di volontari, tanti sono dei genitori, altri sono insegnanti. Inoltre, stiamo cercando di avviare un progetto con degli specialisti della riabilitazione cognitiva, che all’interno del loro team hanno anche una counselor, figura che sarebbe molto utile nel nostro ambiente. Ma ci stiamo ancora conoscendo reciprocamente”

Solitamente come organizzate gli allenamenti?
“Di solito si inizia con degli esercizi fatti per ruolo, e poi ci si mette insieme per fare un partitella finale”.

E per quanto riguarda il campionato, cosa pianificate di fare?
“Il campionato è unico e all’interno ci sono due gironi, perché questo? Perché l’ente nazionale che dirige le varie sezioni territoriali, che sono regionali, ha deciso quest’anno di organizzare la Coppa Italia, dando preferenza alle squadre nuove nate, oppure alle associazioni nate da poco. In questo modo molte squadre più vecchie sarebbero state escluse, perciò è stato deciso di creare due gironi: uno che si ferma alla fase regionale (dove giocano le squadre più anziane), e un altro dove giocano le squadre più giovani e che possono concorrere al titolo italiano, per poi arrivare a disputare le finali, che saranno anche con paesi diversi, come Francia, Germania, Serbia, Grecia e che probabilmente verranno organizzate o a Milano o a Vicenza.
Il campionato è già iniziato in alcune regioni, in Veneto è iniziato la settimana scorsa e da noi inizierà l’11 dicembre. Ci sono dodici squadre in tutto che partecipano. Noi, nella nostra associazione, ne abbiamo fatte due- continua a spiegare il presidente Mirandola- in totale abbiamo circa 32/33 atleti e per fare in modo che tutti possano giocare spesso, abbiamo creato le due squadre. Una è con gli atleti che hanno già partecipato al campionato l’anno scorso, che farà il girone regionale; e l’altra farà il girone italiano.”

Quali sono quindi i prossimi eventi in programma ?
“Ci stiamo preparando per l’11. Tra l’altro non solo per giocare ma anche per accogliere a Pasiano la prima giornata del campionato friulano e quindi tutte e otto le squadre giocheranno da noi, con quattro partite: due alla mattina, due al pomeriggio.”

[m.g]

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